cast
regia di Mario Bernardini
con Nicola Bertini, Maurizio Canovaro, Francesco Caselli, Sergio Cini, Anna Contini, Rosanna Costa, Stefano Maganzi, Francesca Palla, Gianna Pasquali
scene e costumi Donella Garfagnini
Cosa sarebbe successo se una scalcagnata compagnia di comici fosse venuta in possesso dell’in-folio del Sogno di una notte di mezza estate e ne avesse tentato la riduzione a scenario per una commedia all’improvvisa?
La compagnia è piccola: il
numero dei personaggi sarebbe ridotto, con l’espunzione, probabilmente, di
quanto costituisce cornice (Teseo, Ippolita e i rispettivi corteggi), nonché
del dramma nel dramma (e dei relativi attori). In caso di necessità, per tutte
quelle parti la cui soppressione comporterebbe un impedimento alla prosecuzione
dell’azione, avrebbe affidato a qualche attore una doppia parte (Egeo, Bottom).
L’intreccio del dramma ne
risulterebbe così semplificato e molto vicino ad uno scenario della commedia
all’improvvisa, in cui sono presenti: impedimenti al matrimonio, fughe di
amanti, scambi di persona, travestimenti, equivoci e finale ricongiungimento
delle giuste coppie (Ermia e Lisandro, Elena e Demetrio, Titania e Oberon).
Ai personaggi si sarebbero
sovrapposte le caratteristiche delle maschere (Arlecchino, Pantalone, gli
amorosi…), pur conservando i nomi, d’altra parte già abbastanza ascrivibili a
quel tipo di impianto, del dramma di Shakespeare.
I versi del bardo sarebbero
stati intonati, riscritti, rimodulati e infine sostituiti dalle parlate
dialettali, tipiche di ogni maschera, con il risultato di ottenere un impasto
linguistico più consono a guitti italiani.
E naturalmente, ammiccamenti e complicità con il pubblico: dialoghi diretti, scambi di battute, vellicamento degli istinti e delle pulsioni corporali, con abbondanza di lazzi, allusioni sessuali, espressioni triviali, gesti e comportamenti farseschi e clauneschi.